giovedì 23 agosto 2012

Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno (Recensione)


The Dark Knight Rises, USA 2012 
Regia: Christopher Nolan .
Genere: Azione, Drammatico .
Cast: Christian Bale, Anne Hathaway, Morgan Freeman, Michael Caine, Gary Oldman, Tom Hardy .

Sebbene le grosse aspettative su questo film conclusivo della trilogia di Batman abbiano rischiato di venir macchiate dagli eventi drammatici che ne hanno seguito l'uscita in America in seguito alla sparatoria di Denver, il fascino e la potenza del film non ne sono senz'altro intaccate, e gli incassi lo stanno già dimostrando ampiamente. Un film , quest'ultimo di Christopher Nolan, a mio avviso permeato dalla presenza della speranza in ogni sua forma, più o meno illusoria, e presente in ognuno dei bellissimi personaggi tratteggiati con maestria da questo talentuoso regista, capace di radunare un cast di grandi attori, oltre che divi, ognuno dei quali in perfetta simbiosi col proprio personaggio. Rivedere i volti di Marion Cotillard e Joseph Gordon-Levitt faceva ripensare con nostalgia al precedente capolavoro di Nolan, quell Inception all'interno del quale ha generosamente descritto il mondo del sogno come mai si sarebbe pensato di poter fare. Probabilmente il regista ha le idee ben chiare di quali attori possano rendere i personaggi che ha in testa, quali possono essere ormai considerati delle sue creazioni , quelli che sa di poter plasmare nel modo migliore. L'intento , se è quello di dare realismo e credibilità ad un racconto originato dalla fantasia dei fumettisti della Dc Comics , è centrato anche grazie alla professionalità dei divi che ha coinvolto, da Gary Oldman a Matthew Modine a Morgan Freeman, alla vecchia volpe Michael Caine, ma non solo; alcuni sono delle scoperte in ruoli per loro insoliti (vedi la strepitosa Catwoman di Anne Hathaway) , o talmente cupi e terrorizzanti da trasferirli immediatamente nell'immaginario , o purtroppo come accaduto di recente, nella tragica realtà di una mente malata come quella del killer che ha emulato il cattivo Bane interpretato da un Tom Hardy fino ad oggi pressochè sconosciuto , e altra "scoperta" di Nolan in Inception (il godibilissimo doppiaggio eseguito da Filippo Timi lo aiuta a rendere inquietante un personaggio già di per se più nero del nero). Ognuno in questa miriade di volti , ha in se' uno scopo da perseguire pur se la speranza e' sempre piu' lontana e macchiata d'illusione, la citta' nella quale agiscono e', nei loro pensieri, destinata ad un' ultima lotta per la sopravvivenza , per quanto sia difficile vedere una luce fuori dal tunnel.


Il protagonista stesso sembra aver raggiunto l'abisso, e forse proprio per questo e' destinato a risollevarsi un'ultima volta, convinto di non aver dato ancora tutto quello che poteva dare alla sua citta' e agli abitanti che riponevano tanta fiducia in lui. Nel corso del film, incantati da una sceneggiatura limpida come acqua di fonte, sebbene fortificata da dialoghi ricchi di poesia tipici di molti fumetti dark, e dalla potenza delle scene d'azione e della musica roboante di Hans Zimmer, si capisce che le vicende di Bruce Wayne non potranno che portare ad una conclusione raggiunta a caro prezzo, ma sappiamo anche che di qualunque cosa si tratti, si accettera' a cuore aperto, pronti a farsi di nuovo affogare nell'illusione di qualcosa di migliore, di un mondo in cui non debba più esserci male combattuto da altro male (eroi malvagi che causano distruzioni di massa in nome di un esercito della salvezza dalla corruzione dei potenti, debolezze umane a vari livelli, personaggi realmente o solo metaforicamente mascherati, apparente abbandono degli uomini agli eventi, nuove rinascite o illuminazioni finali, etc etc..) . In un caleidoscopio ricco d'inventiva , si trascorrono quasi tre ore senza quasi accorgercene, e quando il finale viene messo nelle mani del giovane poliziotto Gordon – Levitt, che scopre la bat-caverna e vi si dirige pregustandone i tesori, non si può che far altro che attendere con ansia un nuovo capitolo, per quanto la trilogia sia da considerarsi finita con questo capitolo, noi sappiamo che ci si può ancora illudere, anzi e' necessario per sopravvivere. Come la Gotham City del film e' una New York che rinasce dalle sue macerie in tutta la sua imponenza, centro del mondo da cui si può far partire la fine dell'uomo, ma dalla quale si può decidere anche per il suo futuro, quando l'eroe vi e' nato ed ha imparato ad amarne ogni aspetto, nel bene e nel male. E da essa puo' ancora rinascere. The dark knight rises.


Con amore,
                     HoneyBunny   

Voto: 4/5

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