domenica 29 maggio 2016

Isla Canarias al cinema - part 1



Dopo essere stata conquistata dagli splendidi tramonti delle Isole Canarie, dalle loro acque risplendenti di una incredibile ricchezza naturale, dove trovano rifugio una fauna e flora marine che con notevoli difficoltà gli ambientalisti locali cercano di tutelare , ho di recente scoperto un loro intenso legame con la cinematografia, meritevole di essere divulgato.

A questa prima parte, che rappresenta una sintesi della storia cinematografica di questi luoghi paradisiaci, ne farò seguire una seconda che verterà in particolare sullo spaghetti-western, che deve anch'esso parte della propria riuscita alle possibilità offerte da questi scenari. Nei prossimi mesi vi racconterò le mie impressioni dalla visita agli studi che videro nascere quest'importante filone ...

Per iniziare:  Tenerife conta un lungo e interessante cammino come location di produzioni cinematografiche. Il primo film girato nell'Isola sembra essere stato “Mujeres isleñas de Tenerife abasteciendo de carbon a la escuadra”, filmato nel 1896.
Nel 1909, la casa di produzione francese Gaumont si trasferì a Tenerife per cogliere l'eruzione del vulcano Chinyero, prima immagine in movimento diffusa in altri paesi europei.
José Gonzalez Rivero, pioniere della cinematografia nelle isole, girò nel 1916 un documentario sulla Settimana Santa della Laguna e, 10 anni dopo, “El ladron de los guantes blancos”, primo film girato con regista e attori canari.

Fu nel 1933 che la Fox sbarcò nell'Isola per girare un documentario intitolato “Islas Venturosas”, e in quegli stessi anni, la casa di produzione tedesca UFA, in alcuni casi la più importante dell'epoca, scelse Isla de Teide come scenario per “Si algùn dia das tu corazon” (1929), “La llamada de la patria” (1934), “Los amotinados de Santa Cruz” (1935) e “La Habanera” (1937). Dagli anni '20 i produttori tedeschi hanno realizzato più di 30 documentari a Tenerife. E durante gli anni Trenta , la stampa locale metteva in prima pagina le possibilità dell'isola e le sue location, parlando tra l' altro dei suoi cieli azzurri, il clima temperato e la varietà paesaggistica.

Le Isole Canarie hanno quindi da sempre uno stretto legame con la settima arte, praticamente dalla nascita dell'industria cinematografica, e l'arcipelago è ben presente nella mappa dei lungometraggi anche negli anni '50, in particolare con le riprese di Moby Dick di John Huston, girate a Gran Canaria con protagonista Gregory Peck . Nello stesso periodo, con fondi spagnoli e italiani, nell'Isla Redonda fu realizzato “Tirma” , che aveva come stelle Marcello Mastroianni e Silvana Pampanini.

Nel 1966, si girò a Tenerife “Un milione d'anni fa”, pellicola che dette notorietà a Raquel Welch e nella quale l'attrice apparve nel Parco Nazionale del Teide con un bikini di pelle di capra, immagine che divenne mitica negli anni '60.
Altri film girati a Tenerife furono: “Scala a Tenerife” (1964), “Accompagnami” (1965), “Orbita mortale” ( 1966), “Por la senda mas dura” (1975), “Ambizione fallita” (1975) e “La storia di Monty Spinnerratz” (1977) .
Apparve evidente che i paesaggi vulcanici delle Canarie erano una scenografia impagabile per rappresentare la preistoria più fantastica e questo risulta evidente in un altro prodotto della ditta britannica Hammer: “Quando i dinosauri dominavano la Terra”, del 1970, o con “La terra dimenticata dal tempo” (1975) di Kevin Connor.


Negli anni '80, Lanzarote, uno dei posti preferiti per le location , fu utilizzata per gli esterni di “Il mio nemico” (1985) di Wolfgang Petersen , con protagonisti Dennis Quaid e Louis Gossett Jr. , e anche per il fantastico “Krull” (1983) , dell'inglese Peter Yates.

La riscoperta delle Canarie da parte delle grandi superproduzioni cinematografiche nel 2009 con la regia di “Furia dei Titani “ (Louis Letellier) , che era in realtà un remake della pellicola nello stesso nome del 1981, ha rimesso l'arcipelago al centro dell'attenzione internazionale del mondo del cinema. La diversità del paesaggio, la bontà del clima, la posizione geopolitica e gli attraenti incentivi fiscali legati al suo speciale regime economico (il REF), hanno fatto delle Isole un paradiso per le riprese cinematografiche , attirando numerose stelle mondiali di primo livello, non solo attori, ma anche registi di riconosciuto prestigio.
Poi , inspiegabilmente, anche se peraltro vengono girati nelle isole numerosi film spagnoli e di altre nazionalità, la grande Hollywood si è dimenticata delle Canarie, fino appunto al succitato “Furia dei Titani”.

A partire dal 2009 il grande cinema torna alle Canarie, con titoli come “Il dittatore” (Larry Charles , 2012) con Sacha Baron Cohen come protagonista,  girato a Fuerteventura, “La furia dei titani 2” (Jonathan Liebesman, 2012) “Fast & Furious 6” (Justin Lin, 2013), “Exodus” (Ridley Scott, 2014), “Heart of the sea – Le origini di Moby Dick “ (Ron Howard, 2015) e la quinta parte della saga Bourne (Paul Greengrass).
Fuerteventura , l'isola delle dune, che ha regalato a Ridley Scott le scene più spettacolari di Exodus - Dei e Re, è anche l'isola degli spazi naturali, di interminabili dune e spiagge selvagge, un paradiso per surfisti e turisti arrivati da ogni parte del mondo. E' stato lo spazio naturale di film come “Caotica Ana” di Julio Medem.

Soprattutto, in tempi più recenti, “Exodus - dei e re” di Ridley Scott, che ha qui ricreato la scena più spettacolare: l'apertura delle acque che permise il passaggio di Mosè , interpretato dalla star Christian Bale , durante la fuga dall'Egitto.


In questa produzione , con 150 milioni di dollari di budget, hanno partecipato quali membri del cast anche Sigourney Weaver, Aaron Paul, John Turturro, la spagnola Maria Valverde e l'attore canario Maykol Hernàndez, inoltre la colonna sonora è stata realizzata dal compositore spagnolo Alberto Iglesias, nominato all'Oscar in tre differenti occasioni, per El Jardinero Fiel, Cometas en el Cielo e El Topo.
Exodus è considerata la superproduzione più costosa  mai realizzata fino ad oggi alle Canarie, che ha lasciato a Fuerteventura 7 milioni di euro, ancor più di quanto investito per la promozione turistica dell'isola a livello mondiale.
Le bianche dune di Corralejo, El Cotillo, Pozo negro o Playa de la barca, a Jandìa, si sono così trasformate per il film nella Penisola del Sinai, il deserto attraversato da Mosè assieme al suo popolo giudeo, durante lo storico esodo di più di 3000 anni fa, quando fu perseguitato dall'esercito egizio di Ramses. La sabbia bianca della spiaggia di Risco del Paso, a Sotavento, ha ospitato quasi 400 comparse e dato asilo a tende e animali, tra cui capre, cavalli e asini, per ricreare gli ambienti quotidiani del popolo ebraico, sotto lo sguardo attento di curiosi e turisti che visitavano l'isola in queste date. A Cofete si è ricreata la peregrinazione degli ebrei attraverso il mar Rosso, e nelle spiagge del Risco, del Paso e del Marrajo, a El Cotillo, si "aprirono le acque" permettendo il passaggio a Mosè e il suo seguito.
 Il barranco di Los Canarios, quello di Buen Paso e Tebeto servirono per le scene ambientate nell'antico Egitto. A Buen Paso, Scott ha truccato le facciate delle case con legno  e gesso per trasformarle in un antico villaggio egizio. El Cabildo di Fuerteventura ha ceduto l' antico Parador de Playa Blanca, oggi convertito in hotel, come base di lavoro per l'equipe tecnica della produzione cinematografica . La superproduzione si concentrò sin dal rodaggio iniziale attorno al Barranco de Joroz, al sud di Morro Jable, tra la Punta di Jandia e Cofete.

I quattrocento abitanti dell'isola che superarono il casting , dovettero caratterizzarsi per trasformarsi , al costo di 80 euro di paga giornaliera, negli ebrei a seguito di Mosè. Gli uomini dovevano farsi crescere la barba  e dovevano essere con tratti delicati, bruni di capelli e con corporature atletiche. L'isola si trasformò così in un caos di persone, che si sommarono agli oltre mezzo miliardo di equipe tecnica che si trasferì fino lì per occuparsi delle decorazioni, dei mezzi di locomozione, camerini, materiale tecnico e perfino degli animali, questi ultimi proporzionali a Fuerteventura al numero dei membri dell'equipe tecnica. Contro ogni sua previsione, Scott girò a La Caldereta, nel municipio di La Oliva, la spettacolare scena dell'incoronazione di Ramses II, avvenuta nel 1279 a.C., e che non fu possibile girare a Londra. Durante la lavorazione, il regista si rese conto davvero della diversità  dei paesaggi naturali delle Canarie.

Anche nelle produzioni spagnole, come “Nadie quiere la noche” (2015), hanno potuto avvalersi di attori di fama internazionale che sono venuti per le riprese nelle isole, come l'attrice francese Juliette Binoche . Poi ci sono state pellicole Canarie e attori spagnoli che hanno partecipato a qualcuna delle superproduzioni già citate.

E' affascinante scoprire come, a volte, vita reale e finzione cinematografica si incrocino a doppio filo: durante la lavorazione di Exodus, ogni cammello solitamente viandante per le strade e coinvolto ogni anno , nel periodo dell'Epifania, nella sfilata denominata "Cabalgata de los Reyes Mago" (suggestiva tradizione che ricopre nelle Isole Canarie un'importanza addirittura superiore al Santo Natale, essendo i Re Magi, per queste popolazioni, i portatori dei doni natalizi) era stato monopolizzato dalla produzione, e non se ne sarebbe visto un solo esemplare altrove, in quei giorni!


...Continua...

Con amore, Honeybunny







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