
Gli schermi cinematografici sono pieni di facce da bravi ragazzi
scritturati per ruoli in film d'azione o processuali, come solo gli USA sanno fare e spesso tali bambocci sono destinati al mercato dell'home video e di conseguenza al sicuro dimenticatoio. Deve comunque esserci un'eccezione alla regola, prendiamo in esame la carriera di Matthew McConaughey, nato in Texas il 4 Novembre 1969, da papà benzinaio e mamma insegnante: iniziò a fare i primi passi nello show-business dopo essere stato presentato al regista
Richard Linklater che gli offrì un ruolo nel film
La vita è un sogno. Da li' fu un rincorrersi di filmetti della serie
Non aprite quella porta IV o commediole insignificanti, (
Prima o poi mi sposo, Come farsi lasciare in dieci giorni), che ottennero più lo scopo di farlo notare a schiere di spettatrici fameliche, più interessate al fisico prestante da cowboy puro sangue e dagli occhioni blu, o ispirate dai gossip su vere o presunte storie con colleghe, da
Sandra Bullock (conosciuta sul set del thriller giudiziario
Il momento di uccidere), alla latina
Penelope Cruz (sua partner in
Sahara).


Per ragioni più fisiche che di stile di recitazione, venne definito il nuovo
Paul Newman (che dichiara tra l'altro essere il suo idolo). Passando per la fantascienza di
Contact a fianco di altre star di prima grandezza come
Jodie Foster, o altri film di maggior consistenza rispetto agli esordi, vedi
ED TV di
Ron Howard o
Stella Solitaria dell'indipendente
John Sayles, sembrava comunque destinato a lasciar spazio alla star di turno, elogiata per il ruolo , e "affiancata" eternamente dal bel
Matthew, costretto perfino a sopportare le polemiche seguite al foto - ritocco della locandina di
Tutti pazzi per l'oro, che vide il seno della partner
Kate Hudson improvvisamente trasformato di una misura in più, con sdegno dell'interessata.

Tutto ciò non faceva altro che alimentare dubbi sul talento del nostro divo, nonostante il suo coinvolgimento in grosse produzioni come ad esempio lo Spielberghiano
Amistad.
Mi associo alle molte persone che lo ritenevano all'epoca uno dei tanti attori anonimi in circolazione. Fino all'evento clamoroso denominato
Killer Joe: visto una mattina al
Festival di Venezia in tutto il suo potenziale creativo e dissacratorio, con le voci autentiche di caratteristi eccezionali, come
Thomas Haden Church, o il divo in ascesa
Emile Hirsch e la morbosa
Gina Gershon, ed ecco in un ruolo da co-protagonista, questo
McConaughey nel ruolo che da' il titolo al film, uno sceriffo che sfrutta il suo ruolo nei modi più scorretti , amorale fino al midollo, capace di sfruttare a suo vantaggio la situazione familiare disastrata creata da un tossico ragazzo di provincia capace di vendere sua madre .
La recitazione di
M.M. , capace di sottili sfumature e una gestualità perfettamente studiata per il ruolo, rende ancor più prezioso questo ritorno sulle scene del regista
William Friedkin, dopo anni di assenza, in un'opera poco amata dalla distribuzione, e passata al cinema dopo un anno dall'uscita al festival. Di lì a poco, un crescendo di ruoli da ricordare e un talento finalmente venuto allo scoperto definitivamente, giunto all'apice con
Dallas Buyer's Club, la storia vera dell'elettricista Texano
Ron Woodroof, che, malato di Aids e trovandosi di fronte al muro di proibizioni alzato dall'FDA nel procurare il farmaco AZL, lo importa illegalmente dal Messico e rende più sopportabile la sofferenza a migliaia di malati come lui. Tutto questo , rendendo con una straordinaria performance un personaggio non facile da trattare, burbero e omofobo , vizioso fino al midollo eppure testardo fino al punto di portare a termine il suo piano rivoluzionario.
Un ruolo questo, che gli ha fatto a pieno merito guadagnare un
Golden Globe, solitamente anticamera dell'
Oscar. A mio avviso , sarà dura la sfida tra lui e un seppur grandioso
Leonardo Di Caprio, che nonostante il ruolo in
The wolf of Wall Street, probabilmente sarà per l'ennesima volta ignorato dall '
Academy a favore di
Matthew MacConaughey, a meno che non propendano per un ex-equo. Destino beffardo li vuole affiancati anche nel
Wolf of Wall Street, dove
M.M. mi ha stupito ancora con un cameo breve quanto fondamentale, quello del mentore del protagonista, broker numero uno che insegna a
Di Caprio i trucchi del mestiere.

Il nostro
M.M. si merita ormai un posto d'onore nell'olimpo dei divi, riuscendo a dare sempre quel tocco personale e magnetico in ogni ruolo, anche di pochi minuti : vedi appunto il cameo suddetto, svoltosi a tavola durante un pranzo, o il trattamento speciale riservato in
Killer Joe a
Gina Gershon , matrigna bugiarda e sfatta , che nel finale viene umiliata davanti a tutta la sua famiglia, concludendo una spirale di violenza perpetrata da un personaggio moralmente ambiguo nei confronti di altri personaggi a loro volta corrotti e ormai travolti dal degrado fisico e sociale.
In tempi più recenti, sta proseguendo nella sua scelta di ruoli memorabili, interpretando , in coppia con un altro geniale attore ,
Woody Harrelson, il ruolo di un poliziotto nel telefilm trasmesso dal canale HBO ,
True detective, una serie da loro stessi prodotta, e dove
M.M. da' anche qui il meglio di se' in un ruolo non facile, quello del poliziotto che una vita privata stravolta da eventi drammatici ha trasformato in un attento ma disincantato esaminatore di crimini efferati che hanno luogo nell'arida provincia americana della
Louisiana . La storia si dipana nei diciassette anni di indagini che forzano al lavoro di squadra due poliziotti dai caratteri agli antipodi, ma il cui rapporto inizia con schermaglie classiche del genere poliziesco, per trasformarsi in un rapporto di lealtà e rispetto reciproci, nonostante i diversi background culturali e le umane esperienze vissute, portatrici ad entrambi di scheletri nell'armadio e angosce più o meno scoperte, in un gioco di equilibri e scontri magistralmente tenuto sull'orlo della tensione dal talento del creatore
Nic Pizzolatto , il tutto amplificato da una fotografia luminosa che rende giustizia a paesaggi sconfinati e bruciati dal sole , in una natura apparentemente incontaminata, immagini rese così limpide in voluto contrasto all'angosciosa ambientazione , e dove una colonna sonora evocativa di quei luoghi, scritta dall'emergente
T-Bone Burnett , va a completare la fascinazione indotta nello spettatore.
Con queste premesse , non posso che attendere con ansia l'uscita della sua ultima interpretazione, ora in fase di post- produzione:
Interstellar , ultima prova fantascientifica del geniale
Christopher Nolan . Un'accoppiata regista-interprete, che come il trailer sembra promettere, saprà regalarci un'altra delle sorprese del cinema, un arte ancora oggi così moderna e vitale.
Con amore,
Honeybunny
IMDB Page:
http://www.imdb.com/name/nm0000190/