lunedì 11 settembre 2017

Mostra del Cinema di Venezia 2017: Tutti i premi !


Assegnati ieri dalla Giuria presieduta dall'attrice americana Annette Bening e composta  da Ildikò Enyedi (Ungheria), Michel Franco (Messico), Rebecca Hall (UK), Anna Mouglalis (Francia), David Stratton (Uk, Australia), Jasmine Trinca (Italia), Edgar Wright (UK) e Yonfan (Cina), i premi della della 74° Mostra del Cinema di Venezia.

Un'edizione che verrà ricordata per l'unanimità di accoglienza positiva del film trionfatore, sia da parte del pubblico sia della critica, per la commozione sincera, (scatenatasi in un pianto ininterrotto) dell'esordiente regista Xavier Legrand, doppiamente premiato, e per il bilancio estremamente positivo registrato dai risultati finali, ma si dice che la vera vittoria sia stata nel  progetto e nella visione lungimirante del direttore Barbera e del presidente Baratta, che quest'anno hanno presentato un programma superiore alla media,  che assieme agli spazi, rinnovati di anno in anno, e alla novità della Realtà Virtuale, ne hanno stabilito una rinascita , seppur con i normali passi falsi dei quali si deve comunque tener conto in qualsiasi kermesse.

Ecco tutti i premi :
Il regista Guillermo Del Toro, trionfatore con il film The shape of water

LEONE D’ORO per il miglior film a:
THE SHAPE OF WATER di GUILLERMO DEL TORO (Messico)

LEONE D’ARGENTO - GRAN PREMIO DELLA GIURIA a:
FOXTROT di Samuel Maoz

LEONE D’ARGENTO - PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA  a:
Xavier Legrand per Jusqu'à la garde

Una scena di Jusqu'à la garde, promettente esordio del regista Xavier Legrand












COPPA VOLPI
per la migliore attrice a:
Charlotte Rampling
nel film HANNAH  di Andrea Pallaoro

COPPA VOLPI
per il miglior attore a:
KAMEL EL BASHA
nel film L'INSULTE di Ziad Doueiri

PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Martin McDonagh
per il film TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:
SWEET COUNTRY di WARWICK THORNTON (Australia)

PREMIO MARCELLO MASTROIANNI
a un giovane attore emergente a:
CHARLIE PLUMMER
per il film: LEAN ON PETE di Andrew Haigh (USA)

LEONE DEL FUTURO - PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA
“LUIGI DE LAURENTIIS”
La Giuria Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” della 74. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica,  composta dal regista e sceneggiatore francese Benoit Jacquot (Presidente); il critico, professore e programmatore cinematografico inglese Geoff Andrew, Albert Lee, ( Hong Kong); l'attrice italiana Greta Scarano; il regista grecoYorgos Zois,  assegna il:

LEONE DEL FUTURO
PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” a:
Jusq'à la garde di Xaveir Legrand

SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA, vinta da:
Temporada De caza
che vince inoltre un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.


PREMI ORIZZONTI
La Giuria Orizzonti della 74. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, presieduta da Gianni Amelio, e composta da: Rakhshan Banietemad (Iran) Ami Canaan Mann (USA), Mark Cousins (Irlanda), Andres Duprat (Argentina), Fien Troch (Belgio) e Rebecca Zlotowski (Francia), dopo aver visionato i 32 film in concorso, assegna:

il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM a:
NICO, 1988 di Susanna Nicchiarelli

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE REGIA a:
Valil Jalilvad per Bedoune Tarik, Bedune Emza


il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI a:
CANIBA di Lucien Castaing-Taylor e Verena Paravel (Francia)

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE ATTRICE a:
LYNA KHOUDRI per LES BIENHEUREUX (Francia)



il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR ATTORE a:
NAVID MOHAMMADZADEH per Bedune Tarik, bedoune Emza (Iran)

PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
LOS VERSOS DEL OLVIDO (IRAN)

PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO a:
GROS CHAGRAIN di Celine Devaux (Francia)

PREMI VENEZIA CLASSICI
la Giuria presieduta da Giuseppe Piccioni e composta da studenti di cinema provenienti da diverse Università italiane: 26 laureandi in Storia del Cinema, indicati dai docenti di 12 DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, ha deciso di assegnare i seguenti premi:

il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA a:
THE PRINCE AND THE DYBBUK di Piotr Rosolowski e Elwira Niewiera (Polonia)

il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR FILM RESTAURATO a:
VA' E VEDI di Elen Klimov

LEONE D’ORO ALLA CARRIERA 2017 a:
ROBERT REDFORD
JANE FONDA

JAEGER-LECOULTRE GLORY TO THE FILMMAKER AWARD 2017 a:
Stephen Frears

La Giuria, presieduta da Annette Bening 


Collaterali:

Premio Arca CinemaGiovani
Miglior film italiano: Beautiful Things di Giorgio Ferrero
Miglior film in concorso: Foxtrot di Samuel Maoz

Premio del Pubblico BNL - Giornate degli autori:
Ga' Agua (Longing) di savi Gabizon

Premio Brian
Les Bienheureux di Sofia Djama

Premio Civitas Vitae
Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini

Premio del Pubblico - Circolo del Cinema di Verona – 32. Settimana internazionale della critica
a Team Hurricane di Annika Berg

Premio Fair Play Cinema
Ex Libris - The New York Public library di frederick Wiseman
Menzione speciale : Human Flow di Ai WeiWei

Premi Fedeora (Federazione dei Critici Europei e dei Paesi Mediterranei)
Miglior film: Eye on Juliet di Kim Nguyen
Miglior regista esordiente: Sara Forestier per M
Miglior attore: Redouanne harjane per M

Premio FEDIC
Premio FEDIC: La vita in comune di Edoardo Winspeare
Menzione Speciale FEDIC: Nico , 1988 di Susanna Nicchiarelli
Menzione Fedic - Il Giornale del Cibo: Le visite di Elio Di Pace

Premio FIPRESCI
Miglior film in Concorso: Ex libris - The New York Public Library di Frederick Wiseman
Miglior film Orizzonti: Los Versos del olvido di Alireza Khatami

Premio Fondazione Mimmo Rotella
a George Clooney, Michael Caine e Ai Weiwei

Premio Enrico Fulchignoni – CICT-UNESCO
a Human Flow di Ai Weiwei

Premio Future Film Festival Digital Award
a The shape of water di Guillermo Del Toro
Menzione Speciale: Gatta Cenerentola di A. Rak, I. Cappiello, M.Guarnieri, D. Sansone

Giornate degli autori:
a Candelaria di Jhonny Hendrix Hinestroza

Premio Green Drop
a First reformed di Paul Shrader

Premio Human Rights Nights al Cinema dei Diritti Umani
Premio Speciale Diritti Umani - The Rape of Racy Taylor di Nancy Buirski
Menzione Speciale: L'ordine delle cose di Andrea Segre
Menzione Speciale: Human Flow di Ai Weiwei

Premio Interfilm
a Los Versos del olvido di Alireza Khatami

Premio Label Europa Cinema
a M di Sara Forestier

Premio Lanterna Magica (CGS)
a L'equilibrio di Vincenzo Marra

Premio La Pellicola D'Oro:
Miglior manager di produzione film Italiano: Daniele Spinozzi per Ammore e Malavita
Miglior manager di produzione film Internazionale: Riccardo Marchegiani per Mektoub My Love-canto Uno
Miglior Macchinista: Roberto di Pietro per Hannah

Premio Leoncino d'Oro Agiscuola
Leoncino d’oro: The Leisure seeker di Paolo Virzì
Segnalazione Cinema for UNICEF 2017: Human Flow di Ai Weiwei

Premio Lizzani
a Jerome Bourdezeau e Dominique Battesti
Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini

Premio Lina Mangiacapre
a Les Bienheureux di Sofia Djama

Premio Mouse d’Oro
Mouse d'Oro – Concorso: Mektoub, My love: Canto Uno di Abdellatif Kechiche
Mouse d'Argento – Fuori Concorso:  Gatta Cenerentola di A. Rak , I. Cappiello, M.Guarnieri, D. Sansone

Premio NuovoImaie Talent Award
Miglior attore esordiente: Mimmo Borrelli per L'equilibrio
Miglior attrice esordiente: Federica Rosellini per Dove cadono le ombre

Premio Open
a Gatta Cenerentola

Premio Francesco Pasinetti - SNGCI
Miglior film: Ammore e Malavita dei Manetti Bros.
Premio speciale: Gatta Cenerentola
Premio Speciale: Nico, 1988 di susanna Nicchiarelli

Premio Gillo Pontecorvo
Miao Xiaotan, amministratore delegato di China Film Coproduction Corporation

Premio Queer Lion
a Marvin di Anne Fontaine

Premio Mario Serandrei - Hotel Saturnia – Miglior contributo tecnico – 32. Settimana internazionale della critica
a Les Garcons Sauvges di Bertrand Mandico

Premio Sfera 1932
a La Melodie di Rachid Hami

Premio SIAE - 32. Settimana internazionale della critica
a Temporada de Caza di Natalia Garagiola

Premio SIGNIS
a  La Villa di Robert Guediguian
Menzione Speciale: Foxtrot di samuel Maoz

Premio C. Smithers Foundation – CICT-UNESCO
a The Shape of water di Guillermo Del Toro

Premio Soundtrack Stars
a Alexandre Desplat per The shape of water
Premio Speciale : Ammore e Malavita dei Manetti Bros.
Premio alla Carriera a Andrea Guerra

Premio Sorriso Diverso Venezia 2017 - Ass Ucl
Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini

Premio UNIMED
a La Villa di Robert Guediguian
Menzione Speciale : Brutti e cattivi di Cosimo Gomez


Da quest'anno, istituito il concorso per la categoria Virtual reality, con opere esposte o proiettate presso l'isola del Lazzaretto vecchio, con possibilità di esperienze virtuali da parte del pubblico.
La giuria, presieduta dal regista americano  John Landis (del quale la mostra ha proposto la versione restaurata e in 3D , con annesso documentario su backstage, del video Thriller di Michael Jackson) e composta da  Cécile Sciamma e  Ricky Tognazzi, ha premiato:


ARDEN’S WAKE (EXPANDED)
di  Eugene YK Chung (USA)

come migliore  VR EXPERIENCE  (per il contenuto interattivo) :
LA CAMERA INSABBIATA
di Laurie Anderson and Hsin-Chien Huang (USA, Taiwan)
Alessandro Borghi, attore,  padrino della manifestazione

come migliore storia VR (per il contenuto) :
BLOODLESS
di Gina Kim (South Korea, USA)

-> Venezia: I premi dal 2000 ad oggi

Altre informazioni : http://www.labiennale.org/it/cinema/

sabato 9 settembre 2017

Impressioni dalla 74a Mostra del Cinema di Venezia




Sarà una difficile scelta per la giuria di quest'anno. Raramente mi è capitato di assistere ad un tale sussegguirsi di opere di qualità all'interno del Festival . Un'edizione, questa 74esima, nella quale il tema dei cambiamenti climatici e il loro impatto sulla vita dell'uomo è particolarmente sentito. Già dal film d'apertura, Downsizing di Alexander Payne, con l'uomo qualunque interpretato da Matt Damon che con entusiasmo fanciullesco  scopre le mille sfaccettature di quella che sembra la scoperta  scientifica del secolo, il processo di miniaturizzazione ideato da uno scienziato norvegese , allo scopo di risolvere il problema della sovrappopolazione e lo sfruttamento delle risorse. Il suo cammino in seguito all'accettazione di farne parte, sarà comunque lastricato da dubbi , e da incontri illuminanti , tra cui il cinico Dusan , uno strepitoso Christoph Waltz con accento serbo.
Qui si tratta di una satira sociale , tramite la quale il regista di Nebraska nel consueto stile lucido e provocatorio fa un ritratto impietoso dell'ipocrisia americana , ma la stessa tematica dell'umanità che ignora i rischi delle sue azioni irresponsabili a spese del pianeta che la ospita, si ritrova in un film di tutt'altro spessore, ossia First reformed di Paul Schrader, dove il pastore calvinista Ethan Hawke , con l'anima già tormentata e una malattia che gli devasta il corpo giorno per giorno, si appassiona alle indagini sul suicidio di un militante ecologista della sua comunità, nella convinzione che far venire a galla la verità lo avvicini alla tanto agognata redenzione. Una fotografia suggestiva , che avvince sin dall'incipit, dove nel silenzio assoluto la macchina da presa ci offre  l' introduzione tematica e figurativa   del film.
Sarebbe bello dare un riconoscimento a questo grande regista , oltre che  sceneggiatore di tanti capolavori di Martin Scorsese, ma temo che dovrà lottare con quello che è ormai il vincitore morale di questo festival, ossia il capolavoro fantasy di Guillermo del Toro The shape of water, calderone di idee ispirate alla fantascienza anni '50 amata e vissuta dal regista nella sua adolescenza, e che qui prende nuova vita grazie a una raffinatissima ricostruzione d'ambiente e un cast di attori dai volti giusti e in  perfetta alchimia, che danno vita a personaggi che rimarranno nella memoria degli spettatori.
Due film in particolare stanno  dividendo pubblico e critica : mother! di Darren Aronofsky, che dopo i successi di The Wrestler e Il Cigno Nero aveva riempito gli animi festivalieri di grandi aspettative, e presenta qui una lode alla nuova compagna Jennifer Lawrence, ripresa morbosamente in dettagli del giovane corpo , con la scusa di essere il  soggetto attorno al quale ruota l'inquietante vicenda. E' un'opera di difficile valutazione, in effetti: ha senz'altro, per quanto mi riguarda, raggiunto lo scopo di far vivere tangibilmente le sensazioni di una donna travolta dall'invadenza dei propri spazi e di ogni angolo di intimità da parte di orde di estranei, in un delirio che si scatena piano piano, partendo dall'inquietante coppia interpretata da Michelle Pfeiffer e Ed Harris, e arrivando all'apoteosi del finale , solo all'apparenza liberatorio. Altri vi hanno letto il delirio di un pazzo in totale confusione di intenti, di generi , di sottotesti e simbologie che non ne giustificherebbero l'esagerazione dell'insieme.  A far nascere l'idea del film, nelle dichiarazioni del regista, si torna anche qui al tema ambientale: "Come specie il nostro impatto è diventato pericolosamente insostenibile, ma continuiamo a vivere in uno stato di negazione delle prospettive che gravano sul pianeta. Una mattina mi sono svegliato da questo brodo primordiale di angoscia e impotenza e ho visto questo film sgorgare come da un sogno delirante".
L'altro film è Mektoub, My Love: Canto Uno di abdellatif Kechiche, prima parte di una promessa trilogia. Se una parte di pubblico e critica vi ha visto una volgare e gratuita sequenza di fondischiena  franco-tunisini in bella mostra,  altri ne hanno invece riconosciuto la maestria con la quale il regista si dimostra ancora una volta, dopo La vita di adele, sottile e lucido analizzatore della vita anche nei dettagli che ci sono quotidianamente presentati all'occhio, ma che difficilmente si riesce a rendere con l'uso della parola o delle immagini. Interpreti di incredibile spontaneità , ripresi in una fitta rete di dialoghi che poco a poco ci fanno trovare completamente immersi nella storia, dando ai 180 minuti di lunghezza del film una leggerezza e una vitalità che incantano, e questo nonostante l'insistenza nei dettagli anatomici possa essere effettivamente elemento di disturbo, questo non lo si può negare.
Infine, grandi possibilità di vittoria al bellissimo documentario di Frederick Wiseman: EX LIBRIS - The New York Public Library, dove il circuito della biblioteca pubblica newyorchese viene analizzato attraverso un'utilizzo raffinato della parola, sia nell'esperienza di chi è a contatto quotidianamente con la sua delicata amministrazione , sia di famosi personaggi della scena sociale e artistica della città, ospitati dalla biblioteca in occasione di eventi o incontri, il tutto alla luce di quello che sarà il futuro:  nuove tecnologie alle quali entro breve la tradizione dovrà lasciare spazio .
Un'esperienza di cui sarò grata all'edizione di quest'anno, e spero non passerà inosservata dalla distribuzione in sala, è stato un altro documentario, diretto da Chris Smith, dal titolo JIM & ANDY: the great beyond the story of Jim Carrey & Andy Kaufman featuring a very special, contractually obligated mention of Tony Clifton. Con una perfetta opera di montaggio sono stati recuperati filmati rimasti per 20 anni nello studio dell'attore Jim Carrey ai tempi della lavorazione del film di Milos Forman MAN ON THE MOON. Il backstage esilarante della trasformazione del geniale comico nei personaggi di Andy Kaufman e Tony Clifton è intervallata dalla commovente intervista nella quale Carrey documenta il suo percorso durante la lavorazione di quel film,  passando attraverso i suoi primi passi nel mondo dello spettacolo e regalando coraggiosamente allo spettatore memorie e pensieri privati , la sua evoluzione come uomo e come artista nel corso degli anni, e in particolar modo durante quei mesi di esperienza nei quali ridette vita al compianto Andy Kaufman, prematuramente scomparso ma la cui eredità si dimostra ancora oggi più vitale che mai. Quando Carrey arriva a ricordare le parole del padre "Se dobbiamo fallire, almeno succeda facendo qualcosa che amiamo ", è impossibile non commuoversi assieme a lui.
Certo, lo schiaffo finale questo festival lo potrebbe dare facendo vincere la Napoli burlona dei Manetti Bros rappresentata in AMMORE E MALAVITA , un film senz'altro tecnicamente ineccepibile, nel miglior stile al quale già ci aveva fatti abituare questo duetto di registi, e senz'altro musiche e interpreti perfetti rendono  questo fumetto animato un autentico spettacolo per gli occhi e lo spirito, con uno stile unico e modernissimo, momenti esilaranti che specialmente i cultori del genere e gli abitanti della città sapranno cogliere meglio di chiunque altro, ma non è sicuramente quello del festival il contesto nel quale presentare un'opera di tale genere, e si insinua il dubbio che qualcosa sia stato forzato almeno un pò,  nel caso avesse la meglio tra  opere di ben altro spessore e contenuto...

Alla serata di  domani l'ardua sentenza,

con amore,

Honeybunny